Separazione con Addebito per Mobbing Familiare

È possibile richiedere l'addebito della separazione in caso di mobbing da parte del coniuge in ambito familiare?

Mobbing Familiare addebito separazioneLa legge stabilisce che la domanda di addebito possa essere richiesta da uno o da entrambi i coniugi solamente in caso di separazione giudiziale, e solo nel caso in cui si sia verificata una violazione dei doveri matrimoniali da parte di uno dei due coniugi, e questa violazione abbia determinato la fine del matrimonio.

Quindi per valutare se il mobbing possa essere causa di addebitamento della separazione, bisogna analizzare bene quali sono i doveri coniugali. L'articolo 143 del Codice Civile stabilisce che "dal matrimonio deriva l'obbligo reciproco alla fedeltà, all'assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell'interesse della famiglia e alla coabitazione".

Addebito per Mobbing

Il concetto di mobbing, utilizzato principalmente in ambito lavorativo, è ormai di uso comune anche nel contesto familiare. Secondo alcune interpretazioni il termine mobbing sarebbe un nuovo modo di indicare i maltrattamenti. Questo non è però del tutto corretto. Il termine mobbing in ambito domestico e familiare porta con sé non solo il concetto di maltrattamenti fisici, ma anche di carattere psicologico.

La Corte di Cassazione si è espressa varie volte in merito a richieste di addebito per mobbing. Ad esempio con la Sentenza n.13983 del 19 giugno 2014 vengono riconosciute come condotte di mobbing le provocazioni, offese e umiliazioni con cui il marito cercava di indurre la moglie ad abbandonare la casa coniugale.


La Cassazione chiarisce inoltre in questa sentenza il concetto di mobbing viene utilizzato per descrivere quelle "situazioni patologiche che possono sorgere in presenza di un dislivello tra gli antagonisti, dove la vittima si trova in posizione di costante inferiorità rispetto ad un'altra o ad altre persone".

Il termine mobbing coniugale usato in riferimento ai rapporti familiari tra marito e moglie viene utilizzato per identificare i casi in cui il coniuge assume comportamenti persecutori nei confronti dell'altro coniuge al fine di costringerlo ad abbandonare il tetto coniugale o ad accettare una separazione consensuali a condizioni a lui sfavorevoli, ma anche atteggiamenti prepotenti e sprezzanti, offese ed espressioni villane rivolte al coniuge.

Il mobbing familiare è semplicemente un concetto usato per descrivere determinati comportamenti, azioni vessatorie e intimidatorie rivolte ripetutamente ai danni del coniuge, che possono avere conseguenze sul lato fisico (esempio maltrattamenti) o psicologico.

Ma visto che con il termine mobbing si possono identificare vari comportamenti, per il discorso dell'addebito bisogna fare riferimento solamente alle violazioni dei doveri coniugali derivanti dal matrimonio.

Quindi il mobbing può sicuramente essere un motivo di addebito della separazione, ma spetterà sempre al giudice valutare i singoli casi e determinare se ci sia stata una violazione dei doveri coniugali (esempio la violazione degli obblighi di assistenza morale e materiale e di collaborazione).

Bisogna sempre ricordare, inoltre, che per concedere l'addebito il giudice verificherà se la violazione dei doveri matrimoniali da parte di uno dei coniugi sia stata la sola e unica causa che ha portato alla fine del matrimonio. Solo infatti nel caso in cui sia stata quella violazione a rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza, il giudice potrà concedere l'addebito.

Se invece dall'analisi dei fatti e delle prove portate in giudizio il giudice ritiene che la crisi coniugale era già in atto e gli episodi di mobbing ne sono stati solo la conseguenza (e non la causa scatenante), non pronuncerà l'addebito di responsabilità.